mercoledì 27 ottobre 2010

La pecora nera - trailer



La pecora nera

Ascanio Celestini
Italia 2010

«Come è possibile camminare sui prati verdi e avere l’animo triste? Essere immersi nel caldo del sole mentre tutto intorno sorride e avere l’angoscia nel cuore?
Lasciate a noi le nostre tristezze. A noi che non possiamo andare nei prati e non vediamo mai il sole».
(Alberto Paolini, 42 anni di manicomio)

domenica 17 ottobre 2010

Uno scrittore al giorno toglie la noia di torno




1) Bret Easton Ellis, Feltrinelli di Milano, 15 ottobre 2010
2) Jonathan Coe, Feltrinelli di Milano, 11 ottobre 2010

sabato 16 ottobre 2010

No te salves

No te quedes inmóvil
al borde del camino
no congeles el júbilo
no quieras con desgana
no te salves ahora
ni nunca
no te salves
no te llenes de calma
no reserves del mundo
sólo un rincón tranquilo
no dejes caer los párpados
pesados como juicios
no te quedes sin labios
no te duermas sin sueño
no te pienses sin sangre
no te juzgues sin tiempo

pero si
pese a todo
no puedes evitarlo
y congelas el júbilo
y quieres con desgana
y te salvas ahora
y te llenas de calma
y reservas del mundo
sólo un rincón tranquilo
y dejas caer los párpados
pesados como juicios
y te secas sin labios
y te duermes sin sueño
y te piensas sin sangre
y te juzgas sin tiempo
y te quedas inmóvil
al borde del camino
y te salvas
entonces
no te quedes conmigo

Non Salvarti

Non restare immobile
sul ciglio della strada
non congelare la gioia
non amare senza passione
non salvarti adesso
né mai
non salvarti
non riempirti di calma
non riservarti solo un angolo
tranquillo nel mondo
non lasciar cadere le palpebre
pesanti come sentenze
non restare senza labbra
non addormentarti senza sogni
non pensarti senza sangue
non giudicarti senza tempo.

Ma se
nonostante tutto
non puoi evitarlo
e congeli la gioia
e ami senza passione
e ti salvi adesso
e ti riempi di calma
e ti riservi solo un angolo
tranquillo nel mondo
e lasci cadere le palpebre
pesanti come sentenze
e ti asciughi senza labbra
e ti addormenti senza sogni
e ti pensi senza sangue
e ti giudichi senza tempo
e rimani immobile
sul ciglio della strada
e ti salvi
allora
non venire con me.

(Mario Benedetti)

giovedì 14 ottobre 2010

www.nastrorosa.it


È arrivata alla 17esima edizione la campagna “Nastro Rosa”, l’iniziativa volta alla prevenzione del tumore al seno realizzata dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori). La campagna durerà tutto il mese di ottobre 2010. Numerose le iniziative. La più importante: contattando le sedi provinciali della Lilt, è possibile prenotare la visita gratuita di controllo in uno dei quasi 400 ambulatori presenti sul territorio nazionale.
Peccato che su Facebook, in questi giorni, stia dilagando un giochino scemo. Diverse donne, comprese alcune mie amiche, hanno modificato il loro stato su Facebook con un messaggio personale dai toni maliziosi che incuriosisce molti, soprattutto uomini: "Mi piace… lì". E al posto del lì, la fantasia si sbizzarrisce a elencare quei luoghi in cui le donne coinvolte in questo progetto lasciano... la loro borsa.
L'iniziativa di ricordare alle donne di non trascurare la propria salute è lodevole, ma fatta in questo modo no. Basata sul doppiosenso, poi. Cosicché tutti pensano che si stia parlano di sesso... Wow! Che genialata! Ma cosa c'entra con la prevenzione? Mi chiedo quante donne che scrivono "mi piace di qua" "mi piace di là" poi fissino una visita. Molto meglio la lettera che arriva a casa.
Ecco, mi premeva dirlo!

sabato 2 ottobre 2010

Razzista sarà lei


La campagna pubblicitaria dove i frontalieri piemontesi e lombardi del Canton Ticino vengono raffigurati come topi famelici che divorano il formaggio svizzero non è affatto razzista. Lo ha spiegato chi l’ha commissionata, un politico locale che è presidente dell’Udc e di nome fa Pierre, ma con Casini per fortuna non c’entra niente.

Anche Ciarrapico ha respinto con sdegno l’etichetta di antisemita: in fondo al Senato aveva soltanto detto che tutti gli ebrei sono dei Giuda. Persino Berlusconi, fra un attacco ai giudici e una barzelletta blasfema su Rosi Bindi, ha trovato il tempo per raccontarne una sulla tirchieria degli ebrei (originale, vero?), ma nemmeno lui è razzista. E nemmeno Bossi, che ha dato dei «porci» ai romani. Era una battuta: di Boldi, per la precisione. (Qualcuno l’aveva attribuita a Obelix, che però ha smentito. Lui diceva «Sono pazzi questi romani». Era un raffinato, Obelix). E chi vuol cacciare i rom in quanto rom? Guai a ricordargli il precedente di Hitler: si offende. Come quel professore di musica che su Facebook si augura lo sterminio dei disabili. «Nazista io? Inconcepibile».

Forse è il momento di tracciare una linea nel discorso pubblico. Di qua razzismo, di là goliardia. E’ che non si capisce bene dove vogliano collocarla, questa linea, gli arzilli avanzi del Bagaglino. Per loro dileggiare una comunità non esprime pregiudizio, ma incontenibile simpatia. Per me il confine resta il rispetto della dignità di ogni individuo. Ma sono un vecchio topo liberale, non faccio testo (e non mangio neanche il formaggio).

(Dal "Buongiorno" di Massimo Gramellini - La stampa 02.10.2010)