martedì 10 giugno 2008

L'ho sempre saputo


Non ho mai avuto un padre. Per quanto l'abbia cercato tra i ricordi. Ma ho avuto tanti padri. Era lo zio Mario che mi faceva ballare sulle punte dei suoi piedi e raccontava le favole per farmi addormentare, il vicino del terzo piano che mi ha insegnato ad andare in bicicletta, il lattaio che mi correggeva i compiti nel retrobottega mentre la mamma era ancora al lavoro, il prof di lettere che mi prestava i libri e mi parlava di Kafka con la sua voce rassicurante, che echeggiava per i lunghi corridoi della scuola.

Non ho mai avuto un padre. Fino a stasera. Fino a questa telefonata.
Adesso so che esisti. La verità è che l’ho sempre saputo.
Ora hai una voce.
Poi avrai un volto.
E, infine, un cuore?

1 commento:

Caterina ha detto...

L'ho letto ieri ma commento oggi: è da lacrime. La tensione che cresce fino alla fine per poi schiantarsi nel finale.
Questa è davvero un gioiello.
bye