mercoledì 30 novembre 2011
Io leggo (5)
Eh no, proprio no. Un'idiozia simile non può occupare la pagina di un quotidiano!
Titolo: “Togliete i libri alle donne e torneranno a far figli”
Occhiello: "Il genitore è il lavoro che gli italiani non vogliono più fare. Ma più le culle resteranno vuote, più barconi di immigrati arriveranno".
Estratto dell'articolo: «Ebbene, gli studi più recenti denunciano lo stretto legame tra scolarizzazione femminile e declino demografico. La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su bianco che “le donne con più educazione e più competenze sono più facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella educazione e di quelle competenze”. E il ministro conservatore inglese David Willetts, ha avuto il coraggio di far notare che “più istruzione superiore femminile” si traduce in “meno famiglie e meno figli”.il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. Così dicono i numeri: non prendetevela con me».
Così Camillo Langone chiude il suo pezzo sulla natalità pubblicato dal quotidiano Libero di oggi.
Naturalmente Langone direbbe che che una donna come me non dovrebbe tenere un blog. E vorrebbe che la mia libreria di casa fosse occupata da libri finti come quelli dell'Ikea.
E poi, altra cosa fastidiosissima, tira in ballo anche la questione degli immigrati. Cazzo c'entra, scusa?
Peccato che sua madre sia stata una pessima lettrice! O che sua sorella (se ne ha una) non gli abbia mai tirato un bel volume di 800 pagine in testa!
Vabbè. Per stasera ho pensato troppo.
Vado a fare la calza.
Prima però vado a lavarmi la bocca con il sapone.
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1 commento:
Ogni commento è superfluo. Questo è un grande cretino e forse dimentica che i figli si fanno in due. Il progresso dovrebbe andare in un'altra direzione, ovvero di una società che faciliti la conciliazione di lavoro, istruzione e famiglia (per tutti, uomini e donne). Ma lui secondo me è uno che arriva a casa, mette i piedi sotto il tavolo e poi si schiaffa sul divano mentre la sua servetta rassetta la cucina. Che rabbia!
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