lunedì 31 gennaio 2011

L'histoire de Manon



Coreografia: Kenneth MacMillan
Ripresa da: Karl Burnett e Julie Lincoln
Musiche di: Jules Massenet
Arrangiate e riorchestrate da: Leighton Lucas
Direttore: David Coleman
Scene e costumi: Nicholas Georgiadis

Étoiles
Massimo Murru
Artisti ospiti
Sylvie Guillem

martedì 18 gennaio 2011

In difesa della cultura



Il messaggio che passa da questo intervento di Mariastella Gelmini, Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, è che la cultura e il sapere siano inutili, perché comandano le leggi di mercato. Quali tagli vengono fatti? Alla cultura. Quali mestieri vengono sottopagati, poco rinonosciuti e precari? Quelli legati alle parole, all'insegnamento, all'educazione, alla creatività. E questo proprio non mi va giù. "La cultura è il pane della società". Invece in Italia la cultura resta il settore dove si investe di meno. Allora ci si iscrive tutti a Economia e Commercio e amen! Un posto di lavoro e un guadagno sono garantiti... (provocazione).

Sull'argomento rimando al blog (http://laculturasottile.wordpress.com) di Fausto Colombo, il mio ex prof. di Teoria e tecnica delle comunicazioni sociali:
"Leggo il seguente commento del Ministro Gelmini sulla laurea in scienze della comunicazione.
Penso, dal profondo del cuore che si tratti della dimostrazione della natura fortemente ideologica di qualunque atto sull’università di questo ministro, di questo governo, di una larga parte della classe dirigente italiana.
Non fate caso al fatto che si parli di scienze della comunicazione, ma delle parole che vengono dopo, da cui si evince che una laurea è utile se serve a trovare lavoro. Cioè il sapere è utile solo e soltanto se è strumentale al trovare lavoro.
A qualcuno viene ancora in mente che il sapere fa trovare lavoro perché è una qualità in sé? Di cui le nostre società hanno bisogno più che mai? E che semmai occorre chiedersi com’è stato possibile che il sapere sia stato trasformato in una cosa inutile a meno che non sia nobilitato dal fatto che qualcuno ti assume? Il che vuol dire che abbiamo lasciato che un mercato cieco e miope, dove certo non sono mica tutti geni, decidesse di cosa bisognava o non bisognava insegnare?
Questo è il nostro sinistro ministro dell’università? Sorry, not in my name."

E concludo il post con una citazione di John Keating, il professore dell'Attimo fuggente: "...Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore... sono queste le cose che ci tengono in vita."

mercoledì 12 gennaio 2011

Sogni nel cassetto


(illustrazione di Gustavo Aimar)

"Uno che dice di voler fare il libraio mi diventa subito simpatico. Da ragazzo a volte pensavo che mi sarebbe piaciuto fare il libraio. Lo pensavo per via di una visione romantica e del tutto irrealistica di quel lavoro che, secondo me, sarebbe consistito essenzialmente nel trascorrere il tempo leggendo gratis tutto quello che volevo. Solo di tanto in tanto sarei stato interrotto dall'ingresso di un cliente, che comunque si sarebbe ben presto dileguato, per non disturbare eccessivamente la mia lettura."
(Le perfezioni provvisorie, Gianrico Carofiglio)

lunedì 10 gennaio 2011

Dialogo nel buio



All'inizio sono un po' agitata... Mentre percorro il primo corridoio ed entro nella semioscurità, con la punta del bastone che segue il pavimento, penso "Non ce la farò mai". Poi conosco Matteo, la nostra guida, sento la presenza degli amici vicini e del mio fidanzato e mi lascio andare. Alla parte di me che "vede", ma non con gli occhi. Le mani curiose seguono le pareti. Ambiente dopo ambiente, scopro oggetti, profumi. Anche i suoni mi guidano. E dove non arrivano i sensi arriva l'immaginazione. La vivo come un gioco...
Matteo ci aiuta tantissimo. Grazie alla sua voce rassicurante e avvolgente. È bello quando mi prende la mano... Lo sento familiare questo gesto.
Dopo un'ora e mezza al buio, quando esco alla luce, mi gira la testa.

venerdì 7 gennaio 2011

L'illusionista (The Illusionist)





Seconda metà degli anni Cinquanta. Un anziano illusionista, che ha i tratti e le movenze di Tati, e un'ingenua ragazzina si incontrano. La fine di un'epoca (quella del coniglio che esce dal cilindro) e l'arrivo del rock'n'roll. Parigi, Scozia ed Edimburgo riprodotte da un disegno "acquerellato", dai colori pastello, delicati.
Parlano le immagini. Accompagnate dalla musica.
E la sceneggiatura di Jacques Tati! Che era rimasta conservata gelosamente, per circa cinquant'anni, al Centre National de la Cinématographie di Parigi.
Il sipario cala... per maghi, clown, acrobati... e per tutti quelli che vogliono ancora sognare... Le illusioni finiscono? Sempre? Forse il VERO spettacolo della vita è per pochi!
Avrei voluto entrare per un attimo nel film, abbracciare l'illusionista e tornare in sala.
Bello! Bello! Divertente e malinconico. Emozionante.

Quattro stelline ****

p.s.: Piccolo ringraziamento anche alla Sacher di Nanni Moretti :-)

The Illusionist
Sylvain Chomet
Gran Bretagna, Francia 2010

lunedì 3 gennaio 2011

Lista (random) dei buoni propositi per il 2011


(illustrazione di Gustavo Aimar)

- Sorridere di più
- Non avere paura
- Leggere più di venti libri (non meno!)
- Essere una buona compagna (non far scappare il fidanzato!)
- Non mangiarmi le unghie
- Tonificare pancia, cosce, glutei
- Impruv mai inglisc
- Fare un mio dizionario dei film
- Scoprire nuovi posti nel mondo e fare tante belle foto
- Cambiare la lampadina della cucina!

Auguri per un 2011 arancione!

domenica 2 gennaio 2011

Away We Go



"I’ll always love you. Even if you’re enormous. Even if it takes you months to lose this weight. A year. Even if you gain weight after having the baby. Even if you gain so much weight that I can’t find your vagina. You go ahead and write that in stone in your heart. I will love you. Even if I can’t find your vagina."

Away We Go
(American Life)
Sam Mendes
USA, Gran Bretagna 2009