domenica 4 dicembre 2011

Midnight in Paris, ovvero della nostalgia


Din don, din don. I dodici rintocchi della mezzanotte.
Mentre Cenerentola fugge dal ballo perdendo la scarpina di cristallo e la carrozza si ritrasforma in zucca, Gil, uno sceneggiatore di Hollywood in cerca di ispirazione per il suo primo romanzo, gironzola alticcio e sperduto per le stradine di Parigi. A un certo punto vede arrivare un'auto d'epoca, con a bordo ragazzi festosi che lo invitato a salire. E lui si lascia convincere. Così si ritrova incredulo nella ancora più affascinante Parigi degli anni Venti: a una festa con Scott e Zelda Fitzgerald in persona mentre al piano suona Cole Porter! Scambia vivaci opionioni nientepopodimenoche con Ernest Hemingway ("L'amore fa scordare la paura della morte!") e in casa di Gertrude Stein (Kathy Bates), a cui fa leggere il suo manoscritto, incontra Adriana (la bellissima Marion Cotillard) musa di Pablo Picasso e si invaghisce di lei.
Nottata dopo nottata conosce anche Dalì (Adrien Brody), Eliot, Buñuel con cui ha divertenti scambi di battute.
Di giorno Gil è l'annoiato fidanzato di Inez, di notte un appassionato scrittore in compagnia dei suoi "idoli" letterari.
Il film è leggero e divertente (e anche un po' favola!) e leggeri ci si sente quando si esce dal cinema. Certo, a noi "puristi" di Woody Allen viene da storcere un po' il naso. Ci aspettiamo sempre qualcosa di più geniale da lui.
Su di una cosa Woody ha proprio ragione: non siamo capace di vivere bene il presente. E guardiamo sempre al passato con nostalgia. E questa inquietudine e scontentezza dell'animo umano coinvolge tutti gli individui, celebri e non, e avviene in tutte le epoche storiche.
"Un ulteriore salto d’epoca fa balenare a Gil che il passato acquista valore solo dall’essere stato il presente di qualcun altro, in una catena infinita."
E voi, in che epoca avreste voluto vivere?

Tre stelline ***

Midnight in Paris

Woody Allen
USA/Francia, 2011

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