lunedì 13 febbraio 2012

Miracolo a Le Havre, ovvero del ciliegio in fiore


Da una parte lo spazio aperto del porto di Le Havre, con i pescherecci e i gabbiani.
Dall'altra le viuzze strette di periferia, su cui affacciano le botteghe e la casa in cui abitano il lustrascarpe Marcel, la moglie Arletty e il cane Laika.
Da una parte una perdita: Arletty viene ricoverata in ospedale per una grave malattia.
Dall'altra un incontro, quello tra Marcel e Idrissa, un ragazzino arrivato clandestinamente in un container, che fugge dalla polizia.
Da una parte la chiusura e la rigidità delle leggi francesi sull'immigrazione.
Dall'altra il grande cuore spalancato di Marcel e dei suoi amici, che accolgono con affetto genuino Idrissa, lo nascondono dalla polizia e lo aiutano in tutti i modi. Una vera e propria "famiglia allargata"!
Con un andamento lento ma mai noioso, Kaurismaki costruisce la storia mescolando ironia, favola e realtà. Il dramma, quando c'è, è lieve. Sul finire il regista si concede anche qualche piccolo inganno verso noi spettatori.
I personaggi sono molto umani: la panettiera, la barista, il fruttivendolo, il collega lustrascarpe finto cinese, e l'insolito ispettore, interpretato da Jean-Pierre Darroussin (sì, quello de Le nevi del Kilimangiaro).
Le immagini sono vintage e sembrano scattate con l'Hipstamatic (come mi è stato suggerito!).
Kaurismaki riesce bene. Il miracolo ci sta. Noi ci crediamo (insieme a lui) e guardiamo il ciliegio in fiore.

*** stelline e 1/2

Le Havre
Aki Kaurismaki
Finlandia/Francia/Germania, 2011

Nessun commento: