sabato 1 novembre 2008

I ragazzi di piazza Navona


Piazza Navona è una delle più belle piazze di Roma, con le sue tre fontane, il mercato e i pittori. Mercoledì 29 ottobre è stata al centro della manifestazione contro il decreto Gelmini, contestazione che è sfociata in violenti disordini e pestaggi tra studenti «rossi» e «neri».
Da quanto scritto sulla stampa gli studenti di sinistra hanno iniziato un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini prelevati dai bar della piazza, mentre quelli di destra, arrivati a bordo di un camioncino, hanno inziato a menare duro con manganelli e cinghie. Il fatto più grave emerso è che pare che la Polizia in un primo tempo abbia lasciato fare e sia intervenuta dopo una decina di minuti.
Diversa è stata la versione ufficiale del governo da parte del sottosegretario dell'Interno Francesco Nitto Palma, che ha dichiarato che l'operato delle forze dell'ordine in quel frangente è stato «ispirato a criteri di equilibrio e prudenza, cercando di tutelare la libertà di espressione e la sicurezza e l'incolumità pubblica». Il sottosegretario all'Interno ha voluto precisare che gli «scontri più duri a piazza Navona sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista» e che gli agenti non sono intervenuti direttamente a piazza Navona durante i primi momenti di tensione tra «rossi» e «neri» per evitare di acuire le ostilità.
Il governo, c'era da aspettarselo, difende la polizia e copre gli squadristi del Blocco studentesco. Peccato che esistano diverse immagini e testimonianze da parte di insegnanti che inchiodano i fascisti e smentiscono il ministro degli Interni...
Sottolineando che sono da condannare gli atti vandalici, tutti, e l'uso gratuito della violenza, ancora una volta quella che ne esce veramente male è la Polizia. Totalmente al servizio della politica e non dei cittadini. E noi ci dovremo sentire tutelati e protetti dalle forze dell'ordine?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io non sopporto i fascisti, che fanno dei loro ideali di odio e violenza una ragione di vita. Così come non sopporto quelli dei centri sociali, che trincerandosi dietro l'antifascismo, arrivano con i caschi in testa per "sbaragliare i neri". Non sopporto quelli che, per dissentire dal G8, DEVASTANO Genova. Come non sopporto quelli che, per dirsi contrari a una manifestazione di destra autorizzata dal Comune, mettono a ferro e fuoco Corso Buonos Aires, rovesciando macchine e spaccando un McDonald's con DENTRO BAMBINI CHE FANNO UNA FESTA DI COMPLEANNO...

Il problema della polizia è che viene strumentalizzata dalla politica e spesso usa la mano TROPPO pesante (es. scuola Diaz al G8). Ma non penso che sia facile neanche il compito di chi, come Raciti, ha a casa una moglie e due figli, e per poco più di 1200 euro al mese deve andare in piazza a farsi ammazzare da questi DELINQUENTI TEPPISTI che, perdonami se torno sul punto, sono sia fascisti sia militanti di estrema sinistra.

Per concludere, in Italia, come in altri Paesi, si è perso da tempo (o forse non c'è mai stato) il valore della democrazia. Quel libero, aperto e deciso, ma al contempo corretto, dialogo, portato avanti da chi la pensa diversamente MA RISPETTA LE IDEE ALTRUI. E soprattutto, ha davvero a cuore IL BENE DEL PAESE E DEI SUOI CITTADINI.

Chi lo fa oggi? BERLUSCONI? VELTRONI? DI PIETRO? CASINI? BERTINOTTI? FINI? I GIOVANI DEL BLOCCO STUDENTESCO? I MILITANTI DEL PRC?